Vi segnaliamo alcuni interessanti articoli di giornaleradio.info sul mondo della rilevazione dei dati d'ascolto della radio in Italia.
"(...) Tavolo Tecnico Agcom su indagini di ascolto radio - Ieri mattina, 07 marzo 2012, si è riunito in Agcom il Tavolo Tecnico sulle indagini di ascolto radiofoniche. Erano presenti sia le rappresentanze delle Reti nazionali che le Associazioni delle radio locali e delle Agenzie della pubblicità. (...) Riguardo alla metodologia la REA ha confermato la piena condivisione, anche espressa da RAI e Radio 24, di introdurre una rilevazione al passo con i nuovi mezzi tecnologici di ascolto della radio (smart phon, web, tv digitale, satellite, ecc). Sulla “governance”, ovvero sulla proposta di ricostituire una società simile alla vecchia Audiradio, c’è stata una larghissima convergenza di vedute sia parte delle Reti che di FRT e Aeranti-Corallo con l’unica opposizione della REA. (...) il Presidente Diomede non ha potuto fare a meno di richiamare l’Autorità ai suoi compiti istituzionali di legge circa la cura e la vigilanza sulle indagini di ascolto che se svolte direttamente dagli stessi soggetti sottoposti al rilevamento, com’è accaduto con Audiradio, le stesse non potranno essere neutrali, trasparenti, credibili, sindacabili dalle emittenti, dunque, saranno pericolosamente distorsive per il mercato e ingannevoli per l’inserzionista e l’utente consumatore. (...)"
"Con la primavera si diradano le nebbie sul post Audiradio. A maggio, dopo due anni di assenza, usciranno i primi dati dell’audience radiofonica elaborati da Radiomonitor di Gfk Eurisko, che pare destinato a diventare il sistema di riferimento di questo settore.
“Le emittenti a cui fa capo l’80% dell’ascolto nazionale e locale di questo Paese hanno adottato Radiomonitor perché è compatibile con gli standard richiesti dall’Agcom, perché offre dati credibili e perché utilizza la stessa metodologia usata in gran parte d’Europa”, dice Roberto Giovannini, presidente dell’associazione radio di Frt, convinto che Radiomonitor sia destinato a essere accolto anche da Rai, Mondadori (R101) e Sole 24 Ore (Radio 24) che ancora non si sono espressi o hanno indicato una preferenza per altre metodologie come Mediacell di Ipsos. “Nel 2012 ci sarà una sola indagine degli ascolti, quella di Eurisko; sarebbe la decisione più conveniente per tutti, perché Radiomonitor a differenza di altre soluzioni non è economicamente discriminatoria per gli editori locali”.
Il ruolo centrale che Radiomonitor sembra destinato ad assumere ha scatenato la reazione dell’associazione Rea, Radiotelevisioni europee associate, che denuncia il tentativo di “ricostruire una società simile alla vecchia Audiradio”. Giovannini non sembra però preoccupato. “Frt e Aeranti-Corallo, che rappresentano il 95% delle emittenti locali, insieme a gran parte dei network commerciali, concordano nell’adozione del sistema di Eurisko. Non c’è nessuna trattativa in corso per costituire una società che prenda il posto di Audiradio. Abbiamo accuratamente evitato di percorrere questa strada proprio per evitare di essere accusati di mettere in atto un trust, un blocco che potesse escludere qualcuno. Quella assegnata a Radiomonitor è solo una committenza, una scelta libera di ogni editore a cui può aggregarsi chiunque lo desideri. Il progetto di una governance potrà affacciarsi solo quando tutti i player del settore aderiranno alla stessa metodologia”."
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la Redazione
Sono perplesso. Può essere adottata e considerarsi valida una metodologia non accettata da tutte le emittenti?
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