Luca Crovi: "Noir. Istruzioni per l'uso"!

Sta per uscire il nuovo libro di Luca Crovi, grande esperto di letteratura del suspence e mitico conduttore di "Tutti i colori del giallo", uno dei più bei programmi di Radio2, coinvolgente divertente, ricco di spunti e di contenuti interessanti. L'ultima puntata è andata in onda il 31 luglio 2011, poi la brusca interruzione... Noi, ascoltatori non abbiamo perso la speranza, che la trasmissione possa trovare spazio nel prossimo futuro nel palinsesto di Radio2!

L'autore scrive sul suo blog a proposito del nuovo libro:

"(...) un progetto fortemente voluto da due amici  come Stefano Mauri e Oliviero Ponte di Pino  che ci tenevano che io realizzassi  una sorta di enciclopedia del noir . Stimolato dai loro interessi pop ho costruito “ Noir. Istruzioni per l’uso ” che troverete  in libreria il prossimo 31 gennaio da Garzanti. Un libro che è contemporaneamente una breve storia della letteratura di genere, un agile manuale di lettura e scrittura al quale hanno collaborato con me tutti i maestri del noir che mi è capitato di incrociare durante la mia carriera di intervistatore . Ne è nato un libro curioso che spero vi divertirà e che contiene tanti aneddoti e curiosità e ricette di scrittura che spero vi piacerà provare a sperimentare. Una serie di incontri ravvicinati con alcuni grandi maestri della scrittura. (...)"

Leggi le recensioni di "Noir. Istruzioni per l'uso" su Wuz.it e su Barnabooth!  

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Adesso vi proponiamo alcuni brani di una bella intervista a Luca Crovi, pubblicata nel 2011 su Rumori di fondo. E' il ritratto di un grande professionista, appassionato, competente e poliedrico!

"(...) Tutti i lavori che ho fatto sono nati spesso da incontri fortuiti più che non da una mia ricerca ossessiva di determinati spazi. Sono finito in radio casualmente perché fui invitato a presentare il mio saggio “Tutti i colori del giallo” a “Psicofaro” e durante l’intervista-match che mi fece Dario Vergassola riuscii a sopravvivere alle sue battute rispondendogli in una maniera così spiritosa che la sua produttrice Fabrizia Boiardi mi chiese se non avevo mai pensato di lavorare seriamente per la radio. Ho iniziato a collaborare con quotidiani come “Italia Oggi” e “Il Giornale” anche lì in maniera inaspettata. (...) E persino alla Sergio Bonelli Editore sono arrivato con un percorso curioso, perché fu Tiziano Sclavi (il papà di Dylan Dog) a propormi di fare il colloquio da redattore perché trovava che fossi sprecato a vendere enciclopedie porta a porta per Garzanti (cosa che ho fatto per sei mesi). Curiosamente io sono laureato in Filosofia antica con specializzazione in storia antica con una tesi su Marco Aurelio e quindi la mia preparazione accademica è diversissima dai mestieri che poi ho fatto, anche se credo che mi abbia insegnato tantissimo in temine di ricerca. Da bambino volevo fare il deejay, e per un po’ di tempo mi sono anche dilettato a mixare musica alle feste, quindi entrare in radio 8 anni fa a Radiodue è stata per me una grandissima emozione. (...)

Hai scritto anche numerose prefazioni a romanzi altrui e ne hai presentati in molte occasioni. Quale è la volta in cui hai sentito che ciò di cui stavi scrivendo o parlando ti ha “preso” di più, ti ha emozionato o coinvolto tantissimo?

Scrivo sempre volentieri prefazioni e introduzioni a libri di amici o di scrittori che particolarmente amo. Le scrivo, cercando il più possibile di essere originale e in linea con l’autore. Sia che sia affermato sia che sia un beginner è sempre emozionante.

Hai incontrato e incontri i protagonisti della letteratura italiana e mondiale.  Cosa cerchi quando li intervisti, e come prepari i tuoi incontri?

In realtà, non ho mai un piano prestabilito per le interviste, il mio scopo è solo di far risaltare al massimo le doti dell’intervistato di turno, la sua capacità di stupire l’ascoltatore o il lettore. Trovo che sia fondamentale che l’intervistato si trovi a suo agio e mi senta come un amico. In fondo, il mio è un lavoro al servizio della creatività degli altri. Per conoscere meglio i miei interlocutori devo innanzitutto avere letto i loro libri o ascoltato i loro dischi, oppure aver amato i loro film o i loro fumetti. Dopodichè cerco di leggere il maggior numero di interviste da loro fatte in modo da farmi un quadro psicologico dei personaggi, tenendo sempre presente che ogni intervista è però parziale. Una volta che ho il mio “profilo criminale” dell’intervistato sono pronto per chiacchierare con lui, e se è possibile cerco di parlarci a quattr’occhi un po’ prima della messa in onda in modo da poter sondare se ci sono argomenti che ama di più e altri che invece preferisce evitare. Non dico mai agli intervistati prima le domande che farò loro, se no le risposte saranno innaturali e troppo preparate, per il resto gioco molto di adrenalina e istinto e spero sempre di essere contagioso.

Qual è l’incontro che ti ha in qualche modo “cambiato” di più?

In radio le due interviste che hanno letteralmente cambiato la storia del nostro programma sono state quelle ad Andrea Camilleri e Richard Matheson. Mentre musicalmente parlando credo che le chiacchierate con Alice Cooper e gli Aerosmith siano state fra le più divertenti e ricche di aneddoti che io abbia mai registrato. (...)"

Leggete l'intervista completa su Rumori di fondo, ne vale davvero la pena!

Sul Forum (sez. Podcast programmi Radio2), trovate i podcast di Tutti i colori del giallo: 2 puntate del 2007, le puntate dal 2008 al 2010 e delle interviste extra.

Sofia